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Pubblicazioni, Teatro, Video, Cinema di Andrea Balzola


 

POETÒPOS

Diario di viaggio poetico e fotografico

72 poesie inedite scritte dall'autore nell'arco di 45 anni di attraversamenti, di nomadismo tra luoghi e parole, in Italia, Europa e Asia. Un diario di viaggio poetico, accompagnato dalle fotografie in bianco e nero di artisti fotografi/e che hanno frequentato, in tempi e con sguardi diversi, gli stessi luoghi. Balzola, drammaturgo, scrittore e docente di arte e media nelle Accademie di Brera e di Torino, ha sempre cercato il dialogo tra parola e immagine, e qui propone un viaggio in versi nello spazio e nel tempo insieme alla fotografia, non cartolina illustrativa ma sguardo simbolico, risonanza, confronto o contrasto. Una poesia visiva e narrante, compagna costante del viandante. Percorsi emotivi intimi s’intrecciano con sentieri geografici, tracce mitologiche e letterarie si mescolano a frammenti di cronaca di un tempo vissuto e collettivamente condiviso. I ritratti dei luoghi, delle situazioni e dei personaggi incontrati diventano anche, involontariamente, l'autoritratto di una generazione, nata durante il boom economico (i cosiddetti “boomers”) e i venti dirompenti del cambiamento di fine Novecento. La poesia, un genere oggi poco frequentato dal grande pubblico, resta comunque, da sempre, visione divergente, resilienza e resistenza, lenitivo e antidoto alle mancanze e alle perdite, personali e collettive. Una forza simbolica che sorpassa lo stesso scrivente attingendo all’archetipo.

Con due lettere all'autore di Mariella De Santis e Marco Ercolani

Fotografie di Barbara Baiocchi, Andrea Balzola, Maria Teresa Carbone, Jean-Claude Chincheré, Matteo Fanelli, Lea Gyarmati, Roberto Goffi,Lorenzo Mascherpa, Paola Mongelli, Enzo Obiso, Gabriella Peyrot, Renato Sala

 

 

FRA LE ROCCE

Storie e immagini di montagna

Realtà, fantasia e ricordi si dipanano in questi racconti ispirati alle opere dell’alpinista, fotografo e pittore Gino Balzola, personaggio eclettico che ha lasciato un segno originale sull’idea di montagna.

In queste pagine si alternano racconti di voci affermate della letteratura in quota, riflessioni di autori che conobbero Gino Balzola e narrazioni di scrittori che hanno colto la sfida di tramutare in narrativa le sue immagini. Ne risulta un caleidoscopio di situazioni e personaggi che cattura e affascina il lettore, intrisi della durezza e del fascino immenso di cui la montagna è generosa dispensatrice. Lupi e partigiani, i gemelli molto diversi e la figlia di due madri, la ragazza difficile e l’addio dell’amico, il cercatore di cristalli e la sepoltura clandestina. Ognuna di queste storie riflette un approccio originale, tanto nello stile quanto nei contenuti, e rivela quanto la montagna sia un archetipo vivo e continui a suscitare emozioni, incutere rispetto, farci sognare. Nel libro i racconti dialogano con le fotografie che li hanno ispirati: parole e immagini capaci di toccare nel profondo.

Antologia a cura di Giorgio Enrico Bena, collana Pagine in viaggio, edizioni NEOS, Torino 2023

Racconti di: Fabio Balocco, Andrea Balzola, Chiara Bolla, Erica Bonansea, Paolo Calvino, Enrico Camanni, Gian Paolo Caprettini, Pierangelo Chiolero, Mariella De Santis, Giorgio Enrico Bena, Marco Ercolani, Gabrio Grindatto, Davide Longo, Pino Mantovani, Roberto Mantovani, Bruna Peyrot, Caterina Schiavon, Simone Siviero, Raffaele Tomasulo, Giorgio Vivalda.

Prefazione di Valter Giuliano

Fotografie di Gino Balzola, selezionate da Andrea Balzola e Roberto Mantovani

 


FINO ALL’ULTIMA PAGODA
A&B editrice, Catania 2023


Fino all’ultima pagoda è il racconto di un avventuroso viaggio attraverso la Thailandia, il Laos e la Birmania, sviluppato mediante un intreccio thriller che parte dalla ricerca di un padre scomparso, e si sviluppa intorno al tema della lotta al mercato sessuale dei bambini. I luoghi, alcune situazioni e personaggi sono ispirati alla realtà. Una scrittura veloce, in prima persona, al presente, molto visiva come una sceneggiatura cinematografica, talvolta cruda come un “noir” e realistica come un reportage, ma anche costellata di visioni poetiche e di riflessioni che evocano il mondo spirituale e culturale di quei luoghi (che lo scrittore conosce bene).

Con disegni di Andrea Balzola

 


Partendo dalla recente esperienza dell'educazione a distanza nel periodo della pandemia, nel volume si analizzano le modalità della didattica in remoto e si suggeriscono alcune coordinate per integrare il rinnovamento tecnologico della scuola con la riforma necessaria dei modelli educativi.

L'assunto fondamentale del libro è che la scuola deve cambiare radicalmente, alla luce delle trasformazioni delle società cosiddette avanzate dall'ultimo scorcio del Novecento a oggi. La rivoluzione tecnologica informatica, la precarietà e mobilità del lavoro, la globalizzazione e l’evoluzione delle ricerche in ambito cognitivo hanno definitivamente messo in crisi i modelli educativi che dominano la pubblica (e anche privata) istruzione, dalla scuola materna e primaria fino e oltre l’università. Secondo l'autore, e molti illustri teorici dell'educazione da lui citati, non servono più rattoppi e pseudoriforme parziali, ma una coraggiosa svolta.

Come operare questa radicale e urgente riforma?

L'autore prova a rispondere in una modalità comunicativa non accademica e divulgativa, articolando il suo discorso in 70 brevi paragrafi-tesi sui principali temi del pensiero e delle pratiche educative "divergenti" e innovative, generate da un secolo di esperienze e sperimentazioni metodologiche sul campo.

 


 

Estetica Elementare, edizioni Pearson, Milano 2021, volume antologico a cura di Giovanni Ferrario (docente di Fenomenologia e critica d'arte dell'Università Cattolica di Milano).

Il libro contiene anche un mio testo: L'immaginazione ha una grammatica?

E' un testo destinato agli studenti universitari e delle scuole superiori, che aggiorna il dibattito e i contenuti dell'Estetica contemporanea, presentandola con un linguaggio propedeutico e divulgativo.

Il manuale si propone di aprire un dialogo attorno alle principali questioni emerse nel campo delle arti e degli studi estetologici. Gli sviluppi e le sperimentazioni negli ambiti artistici degli ultimi decenni hanno sollecitato e riaperto interrogativi che necessitano prospettive d'orientamento e metodologie ducative innovative.

 Il testo è articolato in 4 parti: Relazione e formazione; Piacere e giudizio; Rappresentazione e materia; Mistero e linguaggio.

 


A metà novembre esce la riedizione di 'L'ARTE FUORI DI SE' nella collana Universale Economica Feltrinelli, con una mia postfazione di aggiornamento

 

 


 

 

CAOS CASO COSA

Racconti dell’entropia

Entropia” indica un processo in atto di trasformazione, e, in termini scientifici generali, il grado di disordine di un sistema. I sistemi (dalla materia alla società) hanno una tendenza naturale all’entropia, quindi al disordine e al caos, l’uomo si ostina a contrastare questo processo cercando di far prevalere l’ordine con la razionalità del pensiero, l’organizzazione della società, l’ostinazione della volontà, la progettazione del futuro o la fede in un disegno divino. In questa prospettiva, la storia dell’umanità potrebbe essere raccontata e letta come un conflitto costante, o un rimescolamento, tra Caos, Caso e Cosa. Curiosamente nella lingua italiana queste tre parole fondamentali sono anagrammi composti dalle stesse quattro lettere, e ne rivelano così, forse involontariamente, l’essenza comune. Di qui la scelta del titolo che unisce cinque racconti: Terremutanti, Facciamola finita, Casa dolce casa, Il telefono invisibile, Welcome to Bangkok. Sono cinque racconti scritti dall’autore in tempi diversi (e altri se ne potrebbero aggiungere in un work in progress a episodi), ma concepiti all’interno di un progetto comune, o meglio, di una medesima visione “entropica” dell’esperienza, con uno stile che intreccia realismo paradossale e visionarietà. Narrati in prima persona, al tempo presente, sono ambientati in un’indefinita città distrutta dal terremoto (il riferimento implicito è il devastante terremoto della capitale abruzzese, L’Aquila), a Roma, nella provincia torinese, su un treno, e a Bangkok. Il personaggio protagonista, sempre maschile, non è sempre lo stesso, ma presenta alcuni tratti simili: un professore in pensione, un professore precario ultracinquantenne, un commerciante quarantenne padre separato di due figli, un pendolare, uno storico dell’arte asiatica.


 

 


 

Andrea Balzola, Marisa Pizza
IL TEATRO A DISEGNI DI DARIO FO CON FRANCA RAME

Con un video di Giuseppe Baresi
 

Scalpendi editore, Milano, settembre 2015
Formato 21 x 28 cm, 144 pagine a colori più un DVD allegato

Nella vasta produzione editoriale di Fo e Rame, manca un volume dedicato a un aspetto particolare ma molto importante ed anche innovativo del lavoro artistico di Fo: la progettazione degli spettacoli teatrali e televisivi mediante sequenze di disegni che non riguardano solo i costumi e le scenografie ma anche le situazioni sceniche e le azioni dei personaggi. Fo, sulla base della sua formazione artistica e della sua opera pittorica e grafica ha inventato lo storyboard (sceneggiatura visualizzata tramite immagini) teatrale che disegna tutto lo sviluppo drammaturgico e narrativo dei suoi spettacoli, intrecciandosi fin dal momento dell’ideazione con la scrittura teatrale. I suoi storyboard, che in alcuni casi (come in “Johan Padan…” e “Marino libero…”) diventano anche parte integrante della scena e dell’azione teatrali, sono un supporto fondamentale sia per la realizzazione dei suoi copioni sia per le sue regie teatrali e televisive.
 

Questo volume, curato da Marisa Pizza e Andrea Balzola, segue passo per passo, spettacolo dopo spettacolo, l’evoluzione di questa originalissima dimensione creativa di Fo, attraverso un dialogo mirato con lui e Franca Rame, a cura di Andrea Balzola. Il testo è illustrato dalle immagini di Fo, con una particolare impaginazione che sviluppa parallelamente il discorso e gli esempi visivi. Al volume si accompagna una documentazione video a cura del videomaker Giuseppe Baresi, che presenta un montaggio tra il dialogo con Fo-Rame, una visita-lezione di Fo all’interno di Brera dove lui si è formato come artista, il dettaglio dei bozzetti e i corrispondenti brani degli spettacoli. Questo libro è un importante contributo alla conoscenza dell’intensissima attività artistica di Fo e rappresenta anche la prima uscita pubblica dell’Archivio Fo-Rame, che con il sostegno del Comune di Milano dovrebbe diventare un
centro multimediale con tutti i materiali realizzati (filmati, copioni, disegni e dipinti, scenografie, costumi, etc.), accessibile ad un ampio pubblico non solo di studenti, studiosi e professionisti di settore.
http://www.scalpendieditore.eu/catalogo/esposizioni-immaginarie

 


Andrea Balzola, Orietta Brombin, Daniele Gay

L’IMMAGINE CHE RACCONTA

Tecniche e metodologie dal disegno ai media con la collaborazion di Riccardo Pesce
Iinterventi di Onofrio Catacchio, Dario Fo, Andrea Granchi, John Lansdale, Lorenzo Mattotti, Claudio Sciarrone.

Albertina Press, Torino, marzo 2015

Il disegno è una pratica antica quanto l’umanità, il primo strumento visivo di riproduzione ed interpretazione della realtà, origine anche della scrittura in forma pittografica, ideografica e geroglifica. Quindi il disegno nasce per raccontare il mondo, la sua percezione ed esperienza da parte dell’uomo. Nel corso dei secoli, sono state inventate, sviluppate ed affinate molteplici tecniche grafiche e pittoriche, fino alla nascita dei media moderni (cinema e televisione) e alla rivoluzione informatica di fine Novecento che hanno generato l’immagine immateriale, virtuale e digitale. Questo volume è un manuale propedeutico all’apprendimento di tali tecniche, che le ripercorre e le illustra in una sintesi scritta e visiva, partendo da quelle tradizionali, attraverso quelle ibride e digitali, per completarsi con la progettazione di sequenze visive dello storyboard, la “sceneggiatura disegnata” multimediale. Concludono il volume alcune interviste a illustri maestri del rapporto tra immagine e narrazione, che offrono un quadro ampio e stimolante delle possibili diramazioni creative dell’arte del disegno, dell’illustrazione, del bozzetto progettuale, del fumetto e del libro artistico.

Albertina Press (Edizioni dell’Accademia Albertina e della Pinacoteca Albertina di Torino)

www.accademiaalbertina.torino.it


      



 

 

Andrea Balzola

LA SCENA TECNOLOGICA

Dal video in scena al teatro interattivo

Dalla fine degli anni ’70 il teatro subisce una profonda trasformazione, una vera e propria mutazione genetica prodotta dall’innesto sulla scena delle tecnologie e dei media elettronici: prima il video e poi, dagli anni ’90, il computer. La rivoluzione che la nascita delle arti elettroniche aveva portato nelle arti visive e nella musica si estende al mondo performativo del teatro e della danza e l’Italia si trova subito all’avanguardia di questa sperimentazione, con diverse, successive e fertilissime ondate generazionali: dal teatro della Nuova Spettacolarità degli anni ’80 (Magazzini, Falso Movimento, Gaia Scienza, Studio Azzurro, Krypton, Giardini Pensili, Raffaello Sanzio, Tam Teatro, Eshetu, Verde…) ai gruppi del Teatro ’90 (Motus, Fanny & Alexander, Teatrino Clandestino…) e della nuova danza (Castello-Aldes, Vidach-Aiep…)  fino a più recenti esperienze (Fortebraccio Teatro, Xlabfactory, Cosentino). Così come le nuove tecnologie modificano radicalmente i comportamenti collettivi, il lavoro, le abitudini, il rapporto con lo spazio e con il tempo, la digitalizzazione di tutti gli apparati tecnici (light design, sound design, graphic e visual design, attrezzistica e macchineria) e la creazione di una doppia scena reale e virtuale, cambiano il modo di concepire e di fare teatro, in ogni suo ambito. Andrea Balzola, nella sua doppia veste di studioso, teorico delle arti multimediali e di drammaturgo ha invitato i più significativi protagonisti di questa trasformazione del linguaggio teatrale a raccontare la propria esperienza e alcuni dei principali osservatori critici a riflettere su questo fenomeno innovativo. Il libro riprende, a quasi vent’anni di distanza, la tematica affrontata nel libro La nuova scena elettronica. Il video e la ricerca teatrale in Italia (scritto con Franco Prono, Torino 1994), attualizzandola e integrandola con gli straordinari sviluppi artistici e tecnologici dell’”età digitale”.

Prima parte del volume:  la voce degli autori

Interventi di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi; Paolo Rosa STUDIO AZZURRO; Giorgio Barberio Corsetti; Fabio Iaquone;  Gianfranco Cauteruccio  KRYPTON; Giacomo Verde; Michele Sambin  TAM TEATRO; Roberto Paci D’Alò  GIARDINI PENSILI; Enrico Casagrande e Daniela Nicolò MOTUS; Chiara Lagani FANNY & ALEXANDER; Pietro Babina TEATRINO CLANDESTINO; Roberto Latini  FORTEBRACCIO TEATRO; Francesca Della Monica e Massimo Verdastro; Mauro Lupone  XLABFACTORY;

Theo Eshetu; Andrea Cosentino; Roberto Castello ALDES; Arella Vidah  AIEP.                                                                     

Seconda parte: la voce degli sguardi

Interventi di Maia Borelli, Bruno Di Marino, Dario Evola, Nico Garrone, Marco Maria Gazzano, Carlo Infante, Sandra Lischi, Erica Magris, Marisa Pizza, Oliviero Ponte di Pino, Silvana Vassallo.

 


VISITATE IL BLOG DEL LIBRO, CON FORUM, INTERVISTE, RECENSIONI
www.artefuoridise.it

L’arte è fuori di sé perché sta vivendo una crisi d’identità senza precedenti, ingabbiata in un sistema autoreferenziale da e per addetti e lavori, pilotato più da logiche di mercato e di immagine che da una sincera ispirazione, lontano dal vissuto e dalle sensibilità reali della gente.

 L’arte è fuori di sé perché sono esplosi tutti i codici e i confini, il pubblico e gli stessi studiosi non sono più in grado di valutare che cosa sia arte e cosa non lo sia, molti la confondono con la pubblicità, con il design, con la comunicazione.

Ma l’arte è fuori di sé soprattutto perché la rivoluzione informatica di fine Novecento ha prodotto una trasformazione antropologica dei comportamenti e delle relazioni sociali, che incide profondamente sull’arte e sul ruolo dell’artista. L’arte che esce da sé, in senso positivo, può svolgere una funzione simbolica di antidoto alle patologie alienanti e massificanti dell’età post-tecnologica, spostando il suo baricentro da una creazione individuale a una creazione collettiva, dall’opera  compiuta al processo aperto, dalla centralità dell’artista “genio” a una centralità dello spettatore, con una circuitazione totalmente diversa, gratuita e molto più partecipata degli eventi artistici.

La tecnologia ha mutato l’uomo e il suo mondo, facendo emergere nuove contraddizioni sociali ed etiche. Mentre il “sistema dell’arte contemporanea” resta chiuso su se stesso, molte pratiche artistiche che utilizzano le tecnologie e i new media stanno rivoluzionando il fare e il ruolo dell’artista.

Andrea Balzola (Torino, 1961) drammaturgo, sceneggiatore e regista, insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e all’Università La Sapienza di Roma. E’ autore di numerose pubblicazioni tra cui Le arti multimediali digitali, (Garzanti, 2004), Una drammaturgia multimediale (Editoria & Spettacolo, 2009), La scena tecnologica, (Audino editore, 2011).

Paolo Rosa (Rimini, 1949) è uno dei fondatori di Studio Azzurro, gruppo di ricerca artistica sui nuovi linguaggi. Da molti anni si interessa ai temi dell’interattività e del multimediale realizzando installazioni, spettacoli, film e musei narrativi”. E’ preside di Dipartimento dell’Accademia di Brera e autore di svariati libri sull’attività di Studio Azzurro. Feltrinelli ha pubblicato nel 2007 il doppio dvd+libro Studio Azzurro. Videoambienti e ambienti sensibili, che documenta il tragitto teorico e immaginativo del gruppo fin dalla sua fondazione nel 1982.