Progetto spettacolo Hoelderlin-Iperione-Empedocle
un’idea drammaturgica di Andrea Balzola
1999
LE VOCI DEL VULCANO
Sono previste due versioni
dello spettacolo, una per gli spazi teatrali tradizionali e una per esterni (il
percorso sull’Etna)
L’epoca di riferimento in cui si svolge la vicenda è compresa in un arco di tempo di circa 20 anni dal 1787 (viaggio in Sicilia di Goethe) ai primi anni del 1800 (quando muore Susette-Diotima, nel 1802, ed esplode la malattia di Hoelderlin)
Hoelderlin, nato nel 1770 ha tra i 20 e 35 anni
Goethe, nato nel 1749 ha tra i 40 e i 55 anni
Personaggi:
Hoelderlin-Iperione-Empedocle
Goethe-Manes
Susette Gontard-Diotima-Pantea
Karl-Pausania
(Hegel, Schelling, Sinclair, Schiller)
Nota sui personaggi
principali:
tutti i personaggi principali hanno nel corso dello spettacolo delle trasformazioni, all’inizio sono soggetti reali, figure storiche, poi diventano i personaggi dell’immaginazione letteraria di Hoelderlin.
FRIEDRICH HOELDERLIN- IPERIONE -
EMPEDOCLE
Trentenne, alto e di bell’aspetto, capelli e occhi chiari, penetranti.
Il suo carattere è impulsivo, idealista, ipersensibile e malinconico.
J.WOLFGANG GOETHE - MANES
Quarantacinquenne, non molto alto, ma dal fisico prestante e con il fascino carismatico di una personalità forte, geniale e molto coltivata, un po’ viziata e narcisista (sarebbe perfetto un attore come Franco Branciaroli). Nel finale Goethe si trasforma nel personaggio divino di Manes che nell’ultima stesura della tragedia di Empedocle, critica la presunzione dell’uomo Empedocle che si crede un nuovo Messia.
KARL (l’amato fratellastro di Hoelderlin, , minore di 6 anni) -PAUSANIA (allievo di Empedocle) Ventenne, di bell’aspetto e di tratti mediterranei, sensibile e vivace, fedele e innamorato del suo fratello-maestro, nei cui confronti ha un atteggiamento protettivo. Karl ha qui il ruolo di testimone-biografo della vita di Hoelderlin, racconta la pubblico gli episodi cruciali della vita del fratello. Poi, nel finale si trasforma nell’allievo prediletto e più fedele di Empedocle.
SUSETTE GONTARD-DIOTIMA-PANTEA
E’ una donna tra i venticinque e i trent’anni, di una bellezza intensa e dallo sguardo profondo, nobile nel portamento e nel gesto, passionale e romantica, fiera e dolce. Insomma una donna ideale, ma vera, ricca di sfumature e con qualche tratto selvatico, non una bellezza da copertina.
Nel corso dello spettacolo Susette diventa il personaggio letterario di Diotima, l’amore impossibile di Hoelderlin (che riflette fedelmente l’amore impossibile del poeta per Susette) e infine diventa Pantea, colei che ama Empedocle e ne descrive la grandezza.
I cori:
Sul modello del coro della
tragedia greca. Il coro, che si divide in un coro femminile e in un coro
maschile, accompagna Hoelderlin e il pubblico per tutto il percorso-spettacolo.
I personaggi del coro recitano e dialogano tra loro e con Hoelderlin.
IL CORO FEMMINILE
Rappresenta il mondo affettivo, emotivo, sensuale, la parte femminile e intuitiva di Hoelderlin
Potrebbe essere composto da
la madre di Hoelderlin, Johanna Christiana Heyn, una donna nobile, colta, due volte vedova in giovane età, perde cinque figli piccoli, vive chiusa nel suo dolore, molto austera e religiosa, vuole fare del figlio un pastore (la sua è un’antica e nobile famiglia di Pastori protestanti), ha una cinquantina d’anni, alla madre Hoelderlin si rivolge sempre dandole del Lei;
la sorella di Hoelderlin, Maria Eleonora Heinrica, detta Rike, minore di 2 anni, lei e Hoelderlin entrambi orfani di padre (morto quando lui ha 2 anni e lei non è ancora nata) rimarranno sempre legati da grande affetto e complicità, lui è paterno e protettivo lei è tenera e comprensiva.
Wilhelmine Kirms, giovane vedova dama di compagnia di Charlotte, bella e colta, parla correntemente francese e inglese, legge Kant, carattere forte ma sensibile, diventa amica di Hoelderlin nel 1794, secondo alcuni biografi ne diviene anche amante e rimane incinta di una bimba il cui nome è Louise Agnese (nata nell’estate del 1795). Hoelderlin non riconosce la figlia, ma in coincidenza con questo evento si allontana da Wilhelmine, entrambi lasciano casa von Kalb e lui ha la sua prima crisi.
IL CORO MASCHILE
Rappresenta la parte maschile e razionale di Hoelderlin, il mondo delle relazioni e delle amicizie virili, l’universo delle idee politiche e speculative.
Potrebbe essere composto da
Gli amici inseparabili e compagni del Collegio teologico protestante Stift di Tubingen (1788-1793):
Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831,coetaneo di Hoelderlin) e
Friedrich Wilhelm Joseph Schelling (1775-1854, di cinque anni più giovane),
che si ritrovano a Jena nel 1801 e fondano una rivista filosofica. Entrambi sono filosofi di massimo livello, grandi menti, da giovani idealisti e rivoluzionari come Hoelderlin poi affermati e celebrati (a differenza del poeta) docenti universitari e rappresentanti dell’alta cultura accademica.
Il barone Isaac von Sinclair, più giovane di Hoelderlin (nato nel 1776) e anche lui ex-allievo del collegio Stift, dal 1795 si lega al poeta con una profonda e fedelissima amicizia che durerà tutta la vita, anche nei lunghi anni della malattia di H. Sinclair resta l’unico amico che non lo abbandona. Hoelderlin si ispira a lui per la figura del fedele amico di Iperione, Alabanda. Colto e idealista, impetuoso e rivoluzionario, in gioventù fa parte di una società segreta studentesca.
Friedrich von Schiller (1759-1805), grande poeta e drammaturgo di successo, è una figura chiave per Hoelderlin perché gli procura il posto di precettore da Charlotte von Kalb, gli fa pubblicare il romanzo di Iperione dall’importante editore Cotta, gli fa incontrare Goethe. Soltanto negli ultimi anni abbandona il poeta ormai malato al suo destino. Hoelderlin ha con lui un rapporto ambivalente, da una parte lo ammira e lo considera un maestro, dall’altra vorrebbe avere con lui un rapporto più amichevole e più paritario, da poeta a poeta. Schiller lo aiuta e lo favorisce ma senza ridurre le distanze “gerarchiche” da lui.
Lo spettacolo è centrato sulla figura di Hoelderlin.
Prologo musicale. La voce del soprano canta in tedesco la poesia di Hoelderlin “Il Vulcano”, mentre la voce di un attore (Hoelderlin) la recita in italiano.
I. All’inizio del percorso il pubblico è condotto da Goethe sulla salita dell’Etna, Goethe racconta la visione del vulcano che ha avuto durante il suo “Viaggio in Italia”. A un certo punto il gruppo incontra un viandante solitario che recita poesie, aforismi, riflessioni politiche e filosofiche: è l’Hoelderlin poeta e idealista. Hoelderlin inizia a dialogare poeticamente con Goethe e prende la guida del pubblico nella salita del vulcano.
Da questo momento, il coro maschile e il coro femminile commentano, interrompono, raccontano attraverso i diversi personaggi che li compongono, frammenti della vita, della personalità, dell’arte di Hoelderlin.
II. Tra il pubblico che segue il poeta c’è Susette Gontard che rimane profondamente colpita dalle sue parole e risponde ad esse con passione. Tra i due nasce un duetto amoroso. Hoelderlin recita frammenti delle poesie dedicate a Susette-Diotima. Poco alla volta Susette diventa Diotima, e Hoelderlin diventa Iperione (i dialoghi sono in parte tratti dal romanzo).
(Quando incontra Susette Gontard la vita di Hoelderlin cambia
radicalmente, lei è la sua anima gemella, la donna ideale, l’amore della vita,
ma poiché è sposata il loro è un amore impossibile. Hoelderlin colma il dolore
di questa mancata unione con l’immaginazione poetica. Susette diventa agli
occhi del poeta Diotima, l’eroina del suo romanzo (Iperione) e lui s’identifica
con l’eroe, Iperione, giovane idealista e rivoluzionario).
III. Di fronte al dolore di un amore impossibile, alle delusioni del fallimento degli ideali rivoluzionari, ai mancati riconoscimenti ufficiali del suo valore di poeta e intellettuale, all’insorgere della sua malattia, la risposta della poesia non è più sufficiente, Hoelderlin elabora una visione filosofico-religiosa e prende come modello l’antico filosofo agrigentino Empedocle. Dedica a lui una poesia e la tragedia incompiuta “La morte di Empedocle”.
Hoelderlin-Iperione si trasforma così in Hoelderlin-Empedocle, mentre Susette-Diotima si trasforma in Pantea, Karl si trasforma in Pausania, e Goethe si trasforma in Manes. Tutti i personaggi principali della tragedia di Hoelderlin (finale della seconda stesura e terza stesura, vedi fotocopie).
IV. Hoelderlin-Empedocle arriva in cima al vulcano, dove c’è l’installazione scenografica di Pfeiffer (una torre-cratere vulcanico), nel quale si getta e scompare. In cima c’è un soprano, che è come l’anima della poesia di Hoelderlin, che canta le ultime liriche del periodo della follia (firmate Scardanelli e con date impossibili). Poesie semplici che sono lodi alla natura e che sono l’ultimo dono del grande poeta agli uomini.
PROLOGO
Raduno
del pubblico e inizio della salita. Si sente la voce del soprano cantare la
poesia “Vulcano” in tedesco, in italiano è recitata dalla voce dell’attore che
impersonerà Hoelderlin. Goethe guida il pubblico nella salita, raccontando
l’apparizione dell’Etna, il suo avvicinamento e la visione del teatro greco di
Taormina con il mare da una parte e l’Etna dall’altra. A un certo punto della
salita il gruppo incontra un viaggiatore solitario che recita una poesia (“Il
viaggiatore”).Inizia un dialogo poetico con Goethe.
Personaggi:
Goethe
e Hoelderlin
Prosegue
la salita.
Il fratello di Hoelderlin, Karl, racconta al pubblico alcuni episodi chiave della vita del poeta. Il coro maschile e il coro femminile creano attraverso un collage di frammenti un ritratto del poeta da giovane, la sua infanzia di orfano circondato di personaggi femminili (madre, nonna, zia, sorella), la sua educazione religiosa protestante (il collegio teologico di Tubingen dove fa amicizia con Hegel e Schelling e aderisce agli ideali della Rivoluzione francese), i suoi primi amori e amicizie.
Hoelderlin interviene con alcuni versi, aforismi, riflessioni.
Personaggi:
Hoelderlin
Il
fratello Karl
Il
coro femminile
Il
coro maschile
SECONDA PARTE
Prosegue la salita.
Personaggi:
Hoelderlin-Iperione
Susette-Diotima
Karl
I
cori
TERZA PARTE
I
cori raccontano le grandi delusioni esistenziali, politiche e artistiche, di
Hoelderlin. I primi sintomi della sua malattia. Hoelderlin elabora una sua
visione filosofico-religiosa e inizia a lavorare alla tragedia “La morte di
Empedocle”, che ha come eroe l’antico filosofo agrigentino, la cui leggenda
racconta che dopo un eremitaggio sull’Etna si buttò nel cratere. Poco alla volta Hoelderlin s’identifica nel
personaggio di Empedocle, Susette-Diotima si trasforma in Pantea, Karl si
trasforma nel fedele allievo Pausania e Goethe nel profeta Manes